mercoledì 25 luglio 2007

Diario - 24 luglio 2007

Monte Alpi - foto by Indio

Il giardino del Monte Alpi

Il monte Alpi non fa parte del massiccio del Pollino, ma è compreso comunque nel comprensorio del parco nazionale. Da casa mia la sua sagoma maestosa fa da cornice a tramonti spettacolari… L’occasione per un’escursione sul Monte Alpi, che da tempo volevo fare, è venuta con l’amico Vincenzo, che mi ha proposto ll'ascensione a questa montagna. Non conosciamo la zona, per cui dobbiamo aiutarci, arrivati nei pressi di Latronico, con la dettagliata cartina realizzata dal grande Giorgio Braschi e con le indicazioni delle persone. La gente forse pensa, da quello che dice, che siamo dei tecnici venuti ad ispezionare l’incendio che ieri ha bruciato buona parte della macchia mediterranea che circonda le pendici della montagna. Un sentiero dovrebbe iniziare da una fantomatica contrada Salicone che nessuno sembra conoscere. Alla fine ci indicano un’altra strada, che sale dalla frazione Calda formando una serie di tornanti e poi da asfaltata diventa sterrato. Percorriamo un tratto di bosco bruciato, dove ancora resistono dei focolai. Procediamo ancora e il territorio comincia ad assumere i tipici caratteri del paesaggio montano. Siamo nella località Canale del Grillone. Notiamo curiose rocce rossicce che sembrano essere(non so il nome specifico, data la mia ignoranza in geologia) rocce laviche. Troviamo fortunatamente una fontanella da cui esce appena un filo d’acqua: per riempire le borracce ci vuole un quarto d'ora. Non troveremo altre sorgenti a parte questa. Il sentiero prosegue nel bellissimo bosco di faggio che ammanta i crinali della montagna. Il sentiero poi ad un certo punto si interrompe e sbuchiamo in un pianoro che si trova proprio sotto la cima del l’Alpi. La parola che ci viene in mente subito per definire questo posto incantato è “giardino reale”. Delle basse macchie di faggio che punteggiano la radura somigliano proprio a quelle siepi che si vedono in TV nei giardini delle grandi regge. Popolano il giardino numerosi faggi dall’aspetto slanciato. Fiori ed erbe di montagna dappertutto. Questo è il posto più bello che ci regala l’escursione. Puntiamo dritti all’avvallamento tra la cima e la Timpa di St. Croce, percorrendo un sassoso sentiero che prosegue, all’uscita dal bosco, fin sotto la cima. Arrivare alla vetta è facile. Il panorama sarebbe eccezionale, se non fosse per la dannata foschia di questi giorni. Si nota comunque la massiccia bastionata del Pollino, i monti della Calabria e a Nord quelli della Campania; i vari paesini della zona e il bel Lago Cogliandrino. Ci spingiamo poi giù, seguendo la linea del crinale, sul quale notiamo allineate curiosamente un gruppo di mucche caratteristiche del Pollino, capaci di arrampicarsi sui luoghi più impervi delle montagne. Per il ritorno prendiamo una scorciatoia che ci riporta direttamente al giardino reale. Arrivati qui, ci riposiamo un po’ e continuiamo ad ammirare questo posto che non può non farci pensare alla meditazione e ad esperienze mistiche. Mi faccio fare da Vincenzo una foto sotto un grosso faggio, mentre sparo la posa di un Buddha sotto l’albero dell’Illuminazione! Sarebbe bello venire qui in primavera, in pieno risveglio della natura, quando la montagna si colora di un verde intenso e i prati si riempiono di fiori. Chissà, un giorno forse ci ritorneremo…

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