mercoledì 28 agosto 2013

Diario - 26-27 agosto 2013

Piano di Acquafredda, Passo del Vascello, Cresta est del Dolcedorme, discesa dal crinale nord

la panoramica cresta est del Dolcedorme - foto by Indio

L'amico Carlo (socio pugliese di Wilderness Italia) mi aveva proposto se volessi con lui fare un'escursione campeggiando in montagna all'aperto ed ho colto l'occasione per proporgli un percorso che avevo fatto altre volte in solitaria e che avrei volentieri ripetuto in compagnia: dal Piano di Acquafredda per il sentiero che sbuca  a Passo del Vascello e da lì scarpinando per la cresta est fino alla cima. Arrivati al Piano di Acquafredda notiamo lontani, nei pascoli a ridosso della sommità, delle palline chiare e dei puntini scuri... All'inizio penso a cinghiali e mucche ma poi con lo zoom della macchina di Carlo scopriamo che si tratta di un gregge... Il pensiero va alla foto del libro di Braschi, "Sui sentieri del Pollino", a pag. 57, dove si vede lontano un gregge sul Dolcedorme e la didascalia recita: "E' una foto quasi storica (23 luglio 1971), dato che ormai da diversi anni i pastori non salgono più coi loro animali sulle vette più alte del massiccio". Mi capitò solo un'altra volta, ai Piani, di vedere un gregge di pecore e capre (lontano 2001).

lontano a ridosso della cima, macchioline bianche e puntini neri: è un gregge
il gregge, fotografato con lo zoom - foto di Carlo Ursi
Dopo la "visita" agli "alberi serpente", che è d'obbigo per chi come Carlo non li aveva ancora visti, prendiamo il sentiero che conduce dalla parte alta del Piano di Acquafredda, al Passo del Vascello, posto alla confluenza tra la cresta della Manfriana e il Dolcedorme. E' un sentiero a cui sono molto legato, per averlo fatto varie volte, ed è anche poco conosciuto... la traccia negli anni si sta perdendo e nel bosco i rami dei faggi lo stanno un po' chiudendo ( questo mentre proprio al Piano di Acquafredda son presenti inutili e bruttissime fila di massi allineati per segnalare ciò che poteva essere segnalato con un semplice ometto di pietre...). La traccia taglia trasversalmente il versante est del Dolcedorme e passa accanto a monumentali pini loricati... uno di essi era slanciato e maestoso, era quello più alto presente nella bella foto a pagina 11 del citato libro di Braschi; lo trovai nell'estate del  2007 spezzato in due da un fulmine, con ancora presente la corteccia. Oggi è un albero abbattuto, secco e bianco come tanti altri che si trovano sulle cime...


 Arrivati a Passo del Vascello cominciamo ad inerpicarci lungo la panoramica e abbastanza ripida cresta est. Caratteristico il punto panoramico da cui è possibile osservare i dirupi meridionali del Dolcedorme: qui la salita sembra difficile, ma camminando sul crinale ci si accorge che la difficoltà è più apparente che reale.


 Arrivati in cima si dà un'occhiata al libro di vetta, uno dei tanti orpelli che si trovano in genere sulle cime e che sarebbe meglio se non ci fossero (accanto alle - ben più impattanti ovviamente - croci di ferro  e madonnine varie), come anche la targhetta che vedo affissa su una pietra, là vicino (questa è la mia opinione di conservazionista, senza volontà di polemica). Il gregge è sceso al Piano di Acquafredda, che visto da qui sembra punteggiato di "palline"...
Vortici di nebbia si accavallano verso la cima, e poi si librano nell'aria... Consumiamo una merenda al riparo dal vento e poi ci avviamo verso il sentiero del crinale nord, segnalato dal pino secco "segnavia" per raggiungere la caratteristica radura rocciosa popolata da grandi loricati mestosi.
 La luce del tramonto è l'ideale per fotografare questo posto, reso ancor più spettacolare dallo sfondo di Serra delle Ciavole e delle lontane Falconara e Timpa San Lorenzo...




Dormiremo in un boschetto del crinale, il terreno in piano è l'ideale e siamo al riparo di grandi faggi. Non montiamo la tenda, usando solo il sacco a pelo...dormendo quindi all'aperto nel bosco. Non dovrebbe piovere. Il vento durante la notte è forte e alle 4 e mezza mi arrivano sulla faccia delle gocce d'acqua.
Piove, anche se debolmente. Decidiamo di sgomberare tutto e di avviarci, alla luce delle nostre lampade frontali, verso la strada del ritorno. Il tempo migliora subito, arriva l'alba ai Piani di Pollino, mentre ci avviamo all'imbocco del sentiero per Vaquarro...


by Indio



2 commenti:

  1. Bella escursione in un ambiente molto severo e belle foto come sempre. Un abbraccio. A presto.
    Nuwanda

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  2. Grazie Roberto del passaggio... a presto
    Indio

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