lunedì 14 novembre 2022

Diario - 12 ottobre 2022

 MONTE LA SPINA DAI CRINALI SUD-EST, DISCESA DAL CRESTONE NORD-EST

(Itinerario ad anello: Mad. del Soccorso, C. Pastano, Monte Capillo, cima, Crestone Nord-est, Valle Nocara, Seluci, Acquafredda)

Si può parlare di wilderness nell'Appennino meridionale? A volte si ironizza su questo termine applicato alla realtà italiana. La risposta l'avrete se vi inoltrerete in queste fitte - sebbene non molto estese - foreste lucane, se vi aggirerete lungo aspre creste rocciose o vi avvicinerete a ripidi canaloni coperti dall'intricata vegetazione, dove è raro incontrare qualche essere umano. La wilderness è prima di tutto un "sentire"...


Lunga escursione in compagnia dell'amico Vincenzo C. di oltre 20 km e circa 1000 metri di dislivello totale, che ci ha visti impegnati lungo le selvagge creste di Monte La Spina, tra boschi di faggi e pini loricati e dove resistono ancora degli splendidi colori autunnali. Un'escursione fatta di saliscendi, lungo sentieri che seguono ripide creste che sovrastano canaloni e sabbiosi pendii erosi, i quali consentono di arrivare in cima al monte, dopo una bella scalata su roccia che porta alla sommità. Numerosi i pini loricati tra i quali si trovano esemplari anche monumentali, che formano tratti di bosco o popolamenti isolati convivendo con altre specie come roverelle, lecci, faggi e carpini. Una splendida montagna che almeno a me ricorda per certi versi ambienti e conformazioni come quelli della Montea in Orsomarso. Vera e propria wilderness montana, poco frequentata e indubbiamente adatta ad escursionisti più esperti. Per il ritorno optiamo per il selvaggio crinale nord: giunti ad un certo punto abbandoniamo il sentiero segnalato e cominciamo a seguire a destra la linea del selvaggio crestone nord-est, dove non c'è alcun sentiero. L'escursione così diventa più avventurosa, il crinale è molto ripido e ingombro di alberi, a volte costeggiamo i picchi più aguzzi portandoci nel bosco ma senza perdere di vista il crinale. Intanto anche qui si aprono scorci spettacolari. Procediamo lentamente sugli aspri pendii a volte ingombri di ginepri, districandoci nella vegetazione, fino a che finalmente giungiamo a valle, nei pressi delle frazioni superiori di Seluci (Lauria). Ci restano altri 8 chilometri di asfalto e sterrati, costeggiamo i fianchi orientali del Monte Zaccana, attraversando pascoli e boschetti e chiudiamo così questo lungo anello autunnale...

































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