sabato 6 settembre 2008

Diario - 6 settembre 2008

il grande scenario del Dolcedorme, dalla cresta di Celsa Bianca - foto by Indio sotto: 1. autoscatto sulla parte ripida di Celsa Bianca 2. pini loricati sulla cresta sud-ovest del Pollino
Sentiero Pollinello - Celsa Bianca - cresta sud-ovest del Pollino
Nella escursione in solitaria di oggi ho voluto percorrere due tra le creste più ripide e selavagge del massiccio, Celsa Bianca ( la dorsale ovest di Serra Dolcedorme) e la parte della cresta sud-ovest del Pollino che scende giù fino ad incontrare il sentiero che va a Pollinello. Avevo già percorso Celsa Bianca l'anno scorso, ma in discesa. Si arriva su questa cresta da Gaudolino, passando per Pollinello fino a varcare il fosso Pollinello. Dalla base della dorsale parte anche una ripida mulattiera che scende giù in Calabria, verso Valle Piana. La cresta è molto ripida e in un tratto bisogna aiutarsi con le mani arrampicandosi (ma senza difficoltà) sulle rocce che delimitano il crestone. I pini loricati sono qui aggrappati alle rocce su pendii ripidissimi. Mi piacerebbe molto scalare questa cresta in inverno, con ramponi e picozza: dev'essere uno sballo... Dopo aver affrontato il tratto più ripido si sbuca in uno dei punti panoramici più belli (considerazione personale) del Pollino. Da qui è possibile osservare il grande anfiteatro del Dolcedorme, con le sue rocce a strapiombo, i suoi crepacci, i canaloni... uno scenario dominato dai tanti pini loricati che popolano la montagna. Purtroppo oggi, essendo una giornata di scirocco c'è una luce pessima e una foschia davvero opprimente, e per un fissato della fotografia come me non è proprio la giornata ideale. Ho fatto poche foto e tutte mediocri. Purtroppo le condizioni climatiche di una giornata possono togliere metà della bellezza ad un paesaggio... L'estate a ben vedere è proprio la stagione peggiore, per certi versi, per andare in montagna. Mi immagino invece lo spettacolo che dev'esserci qui con la neve e con la luce tersa dell'inverno! Arrivato alla Timpa di Valle Piana mi dirigo verso la dorsale del Pollinello, costeggiando la cima del Pollino. Adesso non resta che seguire la parte meridionale della cresta sud-ovest del Pollino, (la parte settentrionale della è invece quella che tutti seguono di solito per arrivare alla cima del Pollino) davvero spettacolare, ripida e selvaggia. Essa si prende continuando a scendere giù, seguendo la linea della dorsale, ignorando l'imbocco del sentiero della via classica che conduce a Gaudolino. Così scendo lungo la cresta, a volte ingombra di piccoli boschetti di faggio, per portarmi sul sentiero che avevo preso stamane, a metà percorso, nel punto dove esso si fa molto ripido e attraversa un'area dal terreno bianco e sabbioso, in modo da completare l'anello. E' da ricordare, di questa escursione non proprio entusiasmante, una lepre incontrata sul ciglio della strada, un po' stordita dal sole, che però quando mi vede arrivare si lancia subito nei cespugli...

3 commenti:

  1. Sono secoli che non vado sul Pollinello;risalito da Morano verso il ghiaione dove qualche anno fa è morto il turista tedesco.
    E' proprio un brutto momento per fare le cime;continuerei a fare torrentismo,magari la discesa del Raganello (Pietraponte-Civita)che quest'anno mi manca.
    Un saluto
    Master

    RispondiElimina
  2. Se cerchi compagni di scalata per la cresta di Celsa Bianca in invernale, io mi propongo! L'ho percorsa una sola volta e in estate, ed allora avevo fatto il tuo stesso pensiero!
    Ciao!
    Massimo.

    RispondiElimina
  3. eh magari. perchè no. io torno a dicembre. ci si sente per quel periodo...

    RispondiElimina