In blu i tratti asfaltati, in giallo quelli sterati ; in rosso infine il percorso aggiuntivo andata e ritorno di Indio da Croce Pantana a Mezzana - by Indio |
Tanti i tafani, che ci rendono la vita dura con le loro punture dolorose. Ho un orecchio insanguinato e del sangue esce anche da un morso nella caviglia... Il problema di questo trekking è l'assenza totale di segnaletica appena arrivati in territorio castelluccese. Tagliamo a sinistra pre una stradina che poi diventa sterrata (molte di queste stradine di montagna non dovevano essere asfaltate... sterrate potevano essere valorizzate meglio per percorsi di mountain bike e a cavallo): siamo in località Fagosa. Scendiamo e sbuchiamo in una radura, con una fontana dall'acqua freschissima. Anche qui c'è un bivio, una stradina porta verso le visibili frazioni di Agromonte. Latronico e il Monte Alpi stanno di fronte a noi. Proseguiamo sempre dritti, evitando le diramazioni sulla destra.
La strada ridiventa asfaltata e sbuchiamo all'ennesimo bivio non segnalato. La meta originaria era Castelluccio Superiore, ma avendo perso i riferimenti sulla cartina scendiamo per una stradina che pensiamo sia quella che ci porti là, ma poi capiremo, parlando con delle persone di passaggio in auto, che abbiamo preso la strada per la frazione Cerasia. La deviazione è comunque interessante, perché ci permette di vedere contrade finora sconosciute e sopratutto ci fa scoprire la bellissima chiesetta della Madonna della Neve, circondata da alberi monumentali. E' valasa davvero la pena visitare questo posto...
Si scende a Castelluccio Inferiore, arrivando al centro storico.Possiamo ammirare il borgo di Castelluccio Superiore, sulla montagna in alto. Superato Castelluccio decido di accompagnare Vincenzo fino a Rotonda per la strada provinciale.
Da lì a Viggianello sarà quasi tutta discesa. La parte più impegnativa sarà salire da Viggianellio al bivio per la Serra. Sosta in un bar nella piazza di Rotonda. Saluto Vincenzo che ha concluso il trekking e proseguo per Viggianello: mi attendono ancora molti chilometri. Il sole picchia parecchio e affatica molto la pedalata. Sosto in un bar anche a Viggianello. Devo procedere gradualmente perché ho perso molte energie anche a causa del forte caldo. Inizia la lunga pedalata: questo tratto non è abbastanza alberato e si sta sotto il sole, perciò ogni tanto mi fermo al fresco per riprendere fiato e asciugare il sudore che corre giù come una fontanella. L'acqua della borraccia è calda... Proseguo per Torno. Qui avrò assolutamente bisogno di una fontana dall'acqua fredda per bere e rinfrescarmi. La fontana sta alla fine di una salita. L'acqua non è fresca ma è meglio di niente. Conosco bene gli effetti di un'insolazione e perciò devo fare di tutto per evitare rischi: la soluzione è fermarsi in un luogo fresco, riprendere fiato, bere e poi proseguire. Volevo tornarmene dalla Serra ma il sole a picco e le poche energie mi fanno cambiare idea. Proseguirò per Croce Pantana, visto che la strada è coperta dai boschi e pedalerò così al fresco, poi potrò fermarmi alla fontana dell'Uomo Morto: là sì che l'acqua è veramente fresca, per non dire ghiacciata! Arrivato al bivio per San Severino mi aspetta la salita per Iazzicelli. Le energie rimaste sono veramente poche e in salita pedalo con fatica. Finalmente a Varco, ormai allo stremo, posso ritenere di essere a casa... le salite sono finite. Non avevo mai percorso così tanti chilometri (quasi un centinaio) in bicicletta in un solo giorno!
Complimenti per il percorso... inusuale ma caratteristico!
RispondiEliminaMi dispiace per l'incoveniente dovuta alla segnaletica (che è inesistente) però spero che ti sia piaciuto!
La prossima volta che passi per Castelluccio... avvertimi!
Scesi dalla Fagosa, in pratica, non dovevate girare a sinistra (Cerasia) ma dovevate proseguire dritto fino al bivio e poi girare a sinistra per Castelluccio Superiore.
Va beh, ora credo che avrete capito benissimo il percorso! Ciao!