mercoledì 29 giugno 2016

In mountain bike - Anello del Monte Grattaculo

Itinerario: Piano Visitone, Zaperna, Cozzo Dimoniello, Piano Ruggio, Vallone Zaperna, Piano Visitone



Era da tempo che volevo fare l'Anello del Grattaculo in mtb. Ero già stato sullo sterrato che da Visitone porta a Prastio, ma mi mancava la bella pista forestale che  si inoltra nelle faggete silenziose del Monte Grattaculo. L'obiettivo era proprio trovare un passaggio che consentisse di arrivare a Cozzo Dimoniello per poi raggiungere l'altra pista che conduce a Piano Ruggio. Le stradine di questa zona (come molte altre) sono totalmente prive di segnaletica, a volte si biforcano, oppure la traccia si perde. Sta di fatto che il Pollino permette di percorrere in bicicletta una foresta estesa e selvaggia, dove la possibilità di perdersi non è un aspetto negativo ma è indice del "valore wilderness" dei luoghi. 

Mi son giunte voci (spero rimangano tali) della riabilitazione di un vecchio progetto di asfalto del tratto di strada che collegherebbe a Prastio a Visitone e che fa parte di questo itinerario... Ogni commento è superfluo: imbrattare e sfregiare  luoghi del genere con cemento e asfalto (il tanto decantato "consumo del suolo") sarebbe una follia. Gli amministratori di Viggianello e l'Ente Parco hanno piuttosto l'occasione di valorizzare questi sterrati, che attraversano una faggeta bellissima e silenziosa, per attività come la mountain bike, l'equitazione e l'escursionismo a piedi. Se proprio si vuole usare l'asfalto, si aggiustassero le strade che collegano le tante frazioni del Pollino.
Il valore ambientale di questa faggeta è immediatamente percepibile: avvisto uno scoiattolo meridionale e posso ascoltare vari versi di picchio... respiro un'atmosfera di pace e solitudine. Le faggete del Grattaculo inoltre sono state inserite tra quelle vetuste del Pollino, hanno perciò un elevato valore in termini di biodiversità.

Quanto agli aspetti tecnici del percorso si può dire che offre tratti di salita impegnativa con terreno a volte accidentato (legna secca, accumuli di foglie, pietre). In alcuni casi ho dovuto portarmi la bici a piedi anche se la difficoltà maggiore è dovuta dall'orientamento. Senza GPS e cartina non è facile districarsi in queste faggete. Ho dovuto spesso (lo si può notare dalla traccia GPS riportata sopra) tornare indietro per aver sbagliato strada.  Ad un certo punto la pista si perde completamente nel bosco (in alcune cartine invece è segnalata la continuità della strada). Qui ho incontrato la difficoltà maggiore. Osservando bene le curve di livello della cartina del GPS ho puntato verso Cozzo Dimoniello, costeggiando il cozzo e mantenendomi sul fondo del vallone; sempre portando a piedi la bici, ho seguito una bella mulattiera che mi ha ricondotto verso uno sterrato. Ho capito che la strada  sterrata era sicuramente quella che portava verso Piano Ruggio e dopo un po', superando anche qualche salita impegnativa, sono giunto al pianoro. Superato Ruggio lungo la strada asfaltata,  l'istinto  esplorativo si è rifatto vivo. Mi interessava infatti esplorare la stradina che scende a sinistra verso il Vallone Zaperna. Dopo un po' la strada finisce e comincia una mulattiera. Anche qui è d'obbligo (almeno parlo per me!) portarsi la bicicletta a piedi lungo gran parte del tratto. Incontro numerose mucche nella faggeta. Il sentiero va ad incrociarsi con lo sterrato percorso stamane e riconduce a Visitone. L'anello è concluso. Un percorso che mi ha fatto sudare ma che mi ha dato grandi soddisfazioni...

 Il video dell'escursione

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