sabato 16 luglio 2016

Operazione Trabucco

LA SPELEOLOGIA COME POTREBBE ESSERE
 
"Si tratta di restituire il significato originario alla parola LOGOS, che entra nella seconda parte di SPELEOLOGIA. Non scienza delle grotte, ma DISCORSO, cioè comunicazione.
Speleologo dovrebbe essere chi, vivendo a contatto con il mondo sotterraneo, comunica ciò che, grazie a questa sua esperienza particolare, vede, sente, pensa o prova, attraverso tutti i mezzi di espressione capaci di essere capiti dagli altri. Il contributo dello speleologo non dovrebbe andare tanto a beneficio della Scienza, quanto più in generale, della Cultura. Che ogni apetto della cultura possa essere arricchito dall'incontro con il mondo sotterraneo mi pare ovvio: dalla meditazione sulla condizione dell'uomo (si veda per esempio la prima parte del Saint Glinglin di Raymond Queneau), al reperimento di materiali, suoni, forme nuove per la musica e le arti figurative, passando per la fotografia, il cinema, il son-et-lumiere e via dicendo, comprese tutte le forme letterarie di espressione, e in particolare la descrizione razionale dei fenomeni naturali, cioè quanto va sotto il nome di speleologia scientifica ed è rivolto ad appagare la legittima curiosità della mente umana (e niente di più).
Come quest'ultimo aspetto, quello scientifico, così limitato com'è, possa essere stato considerato lo scopo principale, anzi, unico della speleologia rimane un mistero, ma certo è una cosa assurda. Quasi che la molteplicità e gli interessi che l'ambiente sotterraneo presenta si possa ridurre in una serie di memorie scientifiche, destinate alla polvere di qualche biblioteca, il tutto in omaggio ad una scienza che delle grotte non sa che farsene.
Insomma, se come speleologi abbiamo in mano le chiavi di un mondo, perché dovremmo limitarci all'anticamera? Non è forse questo il caso in cui potremmo giustamente proporci di raggiungere qualche maggiore profondita?"


(Beppe Dematteis)



Breve documentario sull' Operazione Trabucco: campo di ricerca e di studio speleologico nei giorni 4 e 5 luglio.

Il sogno dell'accesso alle meraviglie del mondo sotterraneo, il duro lavoro della disostruzione, le spiegazioni di uno speleologo visionario come Nino Larocca, le considerazioni del regista Michelangelo Frammartino sul rapporto tra cinema e mondo sotterraneo (con riferimenti al maestro Werner Herzog), il senso della speleologia in una lettura di Beppe Dematteis.









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