lunedì 29 dicembre 2008

Diario - 24 dicembre 2008

pini immersi nella nebbia - foto by Indio
Loricati nella nebbia - Serra di Crispo dalla cresta nord Dopo tre mesi di assenza dalle mie montagne ho deciso che il 24 era un giorno ideale per andare sulle cime, viste le fosche previsioni meteo dei prossimi giorni. Con quest'escursione ho voluto scalare la ripida ma non difficile cresta nord di Serra di Crispo. Sono partito di notte, con la lampada frontale, verso le quattro; tanto qualche ora di buio bisogna farsela in escursioni compiute a dicembre, o prima dell'alba o di sera poco importa. Percorro la solita strada che faccio sempre a piedi. Dalla strada partono poi dei sentierini di pastori che portano verso Acqua Tremola. Col buio, pur avendo la lampada frontale, è difficile seguire questi sentieri alquanto approssimativi; ma li ho percosi talmente tante volte, fin da piccolo, che riesco a trovare la strada quasi per istinto, anche col buio, un po' come un animale notturno nel suo territorio di caccia. Nulla si muove. Solo ad un certo punto sento i muggiti di una mandria di mucche e l'abbaiare dei cani da pastrore che si sono accorti della mia presenza. Sopra di me c'è un bellissimo cielo stellato e mi capita di notare alcune stelle cadenti. Arrivo alla faggeta e una civetta col suo richiamo acuto mi fa sobbalzare. Al limite della faggeta vedo uno strano lampione... Intanto il cielo si sta rischiarando. Noto subito dopo che il lampione è la luna che fa capolino all'orizzonte. E' l'alba e il sole sonnecchia ancora dietro le montagne, colorando di rosso l'orizzonte. Ho la sensazione che sole e luna siano apparsi assieme per farmi luce... Eccomi ad Acqua Tremola. Mi avvio per la strada che mi porterà a Piano di San Francesco. Ancora è buio e devo stare attento a dove metto i piedi, perchè la strada è ingombra di lastre di ghiaccio scivoloso. A Piano di San Francesco, la bella radura attorniata da monumentali abeti bianchi, abbandono la strada e mi butto nella foresta di abeti, seguendo un valico che conduce nei pressi della cresta nord, congiungendosi quindi al sentiero che porta a Pietra Castello. Intanto il sole dell'inverno, con la sua luce tersa e rossastra sta cominciando ad illuminare gli alberi e le rocce della montagna. Si sale! La neve nel primo tratto è poca, farinosa e scivolosa. Successivamente incontro le prime aree di vetrato, il ghiaccio che si forma sulle creste. A questo punto è d'obbligo indossare le ciaspole coi ramponi e tirare fuori la picozza. La dorsale nord è davvero selvaggia e si gode da qui un panorama eccezionale: la foresta immensa di faggio e abete circonda le pendici e i crinali di Serra di Crispo e alcuni pini loricati secchi spuntano fuori dalla foresta come relitti di un'era ormai remota. La colonia di pino loricato qui sulla cresta è molto rada, costituita da esemplari piccoli ma caratteristici, che resistono sul crinale roccioso funestato dai venti. La dorsale ad un certo punto è ricoperta dal bosco di faggio. poi si sbuca nell'ultimo tratto, molto ripido, per giungere sulla soglia della montagna, a più di 2000 metri. Incontro sul mio percorso le impronte della lepre e quelle di un grosso lupo. Non incontrerò nessun animale, a parte uno scoiattolo che si arrampica su un pino loricato. Tutto è avvolto dall silenzio della montagna innevata. Tuttavia mai come in inverno si apprezza la bellezza della montagna... In questa stagione essa rivela le sue immagini più affascinanti e misteriose... La nebbia intanto ha cominciato a calare già prima di arrivare al giardino degli dei, la sommità di Serra Crispo. I pini qui sono ricoperti dalla neve ghiacciata, e assumono quella forma particolare che li rende simili a dei coralli giganteschi. L'intenzione era di scendere per la dorsale sud-ovest, la "Timpa del Ladro" secondo il gergo popolare, ma la nebbia è talmente fitta che non si vede nulla e non riesco ad individuare il punto da imboccare per seguire in discesa il crinale. Tento di trovarlo ma mi dirigo in realtà verso i dirupi rocciosi che sovrastano Piano di Toscano sui quali appaiono come tanti fantasmi i pini loricati. La nebbia si fa sempre più fitta. Anche i pini loricati si sono rarefatti, tanto che si mostrano solo come delle sinistre ombre scure. Non mi resta che seguire la via classica per la cima e poi dirigermi al piano di Toscano. Rinuncio così a discendere il crinale sud- vest: la zona è ripida e accidentata, a volte ingombra dai faggi, per cui rischierei davvero di sarrirmi tra le rocce senza sapere dove andare. La nebbia è uno degli elementi più temibili in montagna, capace di far perdere l'orientamento anche agli escursionisti più esperti. Così mi dirigo verso la cima. Mi affaccio per vedere sotto e noto che si vede nient'altro che un vuoto fatto di un biancore di nebbia e neve! Il paesaggio sembra annullato d'un colpo, inghiottito dalle nuvole... Ma ho come punto di riferimento i miei amici loricati della cima, conosco le loro sagome uniche e ognuno di loro mi indica in che posizione sono! Proseguo seguendo il crinale, mi congiungo a Serretta della Porticella, (che non riesco a scorgere nemmeno) e poi da lì al piano di Toscano. Qui la nebbia si è diradata e posso proseguire facilmente verso Piano Iannace e poi Piano di San Francesco...

4 commenti:

  1. Le foto sono bellissime e così come il racconto!
    Le condizioni non erano favorevoli eppure non hai rinunciato.
    Ma non hai avuto "paura" del silenzio?

    RispondiElimina
  2. Ciao, grazie dell'apprezzamento! Be' alla fine in realtà ho dovuto riununciare alla discesa dell'altro crinale... non era cosa. Il Pollino sembra sempre facile, ma ti può mettere in difficoltà quanto meno te l'aspetti. Quanto al silenzio, posso dire che alla fine ti ci abitui e anzi lo apprezzi pure. Cito di nuovo la saggezza degli indiani, per dire che l'uomo deve sapere ascoltare il silenzio... il che in una società frenetica come la nostra è una cosa fuori dall'altro mondo. Un saluto e buon anno!

    RispondiElimina
  3. Ciao Saverio... scrivi davvero molto bene e leggendo riesco a immaginare quello che tu hai realmente visto... complimenti da un amico.. Massimiliano Petillo

    RispondiElimina