disegno by Indio
sabato 30 luglio 2011
venerdì 29 luglio 2011
Diario 27 luglio 2011
autoscatto alla fonte Pittacurc - by Indio. Sotto: 1. radura lungo il sentiero che sale alla Grande Porta; 2. fatta di lupo; 3. massi rocciosi nel bosco lungo il sentiero: siamo quasi arrivati; 4. Buck tra i pini loricati.
"Anche chi non ne sa decifrare il significato nascosto, tuttavia, sa che il lupo esiste, perché la sua presenza si percepisce in tutti i territori popolati dai lupi, distinguendoli da tutti gli altri luoghi. È il brivido che percorre la schiena di chiunque senta i lupi di notte o ne segua le tracce di giorno. Anche senza vederli o udirli, la loro presenza è implicita in centinaia di piccoli eventi: il nitrito di un cavallo da soma a mezzanotte, il rotolare di sassi, il balzo di un cervo in fuga, la presenza di orme all’ombra degli abeti".
(Aldo Leopold)
"Anche chi non ne sa decifrare il significato nascosto, tuttavia, sa che il lupo esiste, perché la sua presenza si percepisce in tutti i territori popolati dai lupi, distinguendoli da tutti gli altri luoghi. È il brivido che percorre la schiena di chiunque senta i lupi di notte o ne segua le tracce di giorno. Anche senza vederli o udirli, la loro presenza è implicita in centinaia di piccoli eventi: il nitrito di un cavallo da soma a mezzanotte, il rotolare di sassi, il balzo di un cervo in fuga, la presenza di orme all’ombra degli abeti".
(Aldo Leopold)
Non amo tanto l'estate per andare sulle cime... anzi, l'estate se vogliamo è la stagione peggiore: monotonia dei paesaggi, prati secchi, afa e i micidiali tafani. Amo le cime d'inverno soprattutto, scalare creste e canaloni. D'estate mi capita di fare escursioni soprattutto accompagnando qualche amico.
Ma una bella camminata appena tornato a casa ci voleva, magari nella foresta, senza andare su nessuna cima e accompagnato dal fido Buck, che essendo un cane, non può certamente partecipare d'inverno a scalate di creste e canaloni. Quando il cane mi accompagna vuol dire che faccio l'avvicinamento a piedi, da casa fino in montagna... il mio cane non entrerebbe nemmeno morto in un'automobile (odia tutto ciò che ha a che fare con la meccanica e l'elettronica, comprese biciclette e cellulari). Prendiamo il sentiero che sale alla strada di Fosso Ianacce, poi da là prendo l'altro che sale fino a Piano di Iannace. L'imbocco è segnalato da due giovani abeti bianchi. E' un sentiero segnalato non molto bene, per cui è facile smarrire il percorso nel bosco... più che un sentiero è un valico quindi, che costeggia a est la zona delle gole. Siamo nella località Bosco Tre Valli. Infatti sbaglio e mi porto troppo sotto incontrando una strada: è una pista che si ricongiunge alla stradina che sale a Iannace. Ma sarà una fortuna l'aver deviato. Proprio prima di arrivare a Iannace sento un rumore nel pendio boscoso che costeggia la strada. Dal rumore sembra un grosso animale selvatico. Guardo tra gli alberi aspettandomi di vedere subito il classico cinghiale. Anche Buck ha drizzato le orecchie ma aspetta ad andare a vedere. L'animale si fa vivo tra gli alberi per un qualche secondo, ma non mi pare proprio un cinghiale. Per quanto sia lontano e nascosto tra gli alberi riesco a distinguere un canide allungato, dal pelo corto e chiaro, che dopo la sua apparizione fugge via furtivo nel bosco, senza fermarsi e senza abbaiare. Dopo l'apparizione comincio a fare delle ipotesi su quello che ho visto. Se fosse un cane da pastore lo avrei riconosciuto, di solito i cani da pastore son tutti maremmani-abruzzesi, e poi non ho mai visto un cane aggirarsi così furtivo nel bosco. Inoltre di solito i cani da pastore abbaiano, a maggior ragione se incontrano un altro cane. Mi è capitato più volte di difendere il mio Buck, che è un meticcio maremmano di media taglia, dagli assalti di enormi cani da pastore, in prossimità del loro gregge.
Il canide aveva il pelo corto e chiaro... ma rifletto sul fatto che i lupi nella stagione estiva dovrebbero perdere il pelo e il loro mantello di solito diventa chiaro... L'ipotesi che quello che ho visto sia un lupo potrebbe essere fondata. Il mio cane sente l'animale fuggire nel bosco, forse ha visto anche la sua sagoma tra gli alberi e subito dopo va a controllare, nel punto in cui il canide si è affacciato, ma poi ritorna subito da me. E' ovvio che essendo un cane da compagnia non ha sicuramente capito con chi ha a che fare e non ha nemmeno rizzato il pelo. Una volta ero con mio padre in montagna per funghi e il nostro cane da caccia, Zeus, aveva stranamente rizzato il pelo... forse in quell'occasione aveva avvertito il passaggio del lupo nelle vicinanze. Lasciamo il lupo o quel che sarà al suo destino e ci dirigiamo alla sorgente situata appena si lascia bosco Iannace, nel bosco sulla sinistra. Facciamo rifornimento e lascio il cane bere per un po'.
Ritorniamo indietro e prendiamo l'imbocco del sentiero che costeggia Serra di Crispo. E' uno dei sentieri più belli del Pollino. Anche Buck dopo la salita ha modo di procedere davanti nel sentiero quasi tutto in piano. Un cane da pastore non disturba assolutamente la fauna, perchè segue sempre il sentiero e resta vicino al padrone. Al massimo Buck si limita a mettere il muso nei cespugli dove le lucertole fanno rumore. Finalmente sono tra i boschi della mia montagna preferita, Serra di Crispo e compierò un anello che mi porterà alla Grande Porta fino a ricongiungermi con Piano Iannace. Oggi vorrei fare un po' di birdwathching, dato che ho un binocolo della Nikon che è un vero gioiellino: individuo branchi di uccelletti, ma questi non stanno un secondo fermi spostandosi da un ramo all'altro. Non ho tanta pazienza per queste cose e lascio perdere.... Riconosco delle cince: sono molto piccole e si tratta o della cincia bigia o della cincia mora. Attraversiamo Pietra Castello e proseguiamo per il sentiero... Incrociamo il sentiero fatto l'anno scorso che viene da Fronte di Mola, un santuario dell'abete bianco e proseguiamo a destra per la Grande Porta. Incontriamo il caratteristico e piccolo promontorio popolato sol oda piccoli abeti bianchi...
Poi attraversiamo le belle radure di questa zona, da cui è possibile ammirare i versanti dirupati di S. di Crispo e S. delle Ciavole. Col binocolo osservo i dirupi alla ricerca di possibili vie alpinistiche per l'inverno: ne trovo una fattibile a Serra Crispo su un canalino che si snoda tra loricati monumentali. Vado con la memoria a quando, molto più giovane e incosciente, attratto dalla curiosità mi spinsi in ad arrampicare d'estate sul versante dirupato della Serra. Capii l'errore e riuscii a trovare un passaggio che mi portò fuori pericolo... scivolai anche sul pietrisco e mi lacerai il gomito dov'è rimasta la cicatrice che ricorda quel giorno. Ci inoltriamo nel bosco... il sentiero è scavato a tratti sul terreno roccioso. Trovo degli escrementi di lupo: oltre alle dimensioni inequivocabili della fatta, una caratteristica che è facile incontrare nelle fatte dei lupi attuali è quella del pelo sottile di cinghialini al suo interno. Troviamo così un'altra traccia del misterioso predatore che popola da sempre queste foreste. Saliamo ancora, ascoltando i campanacci delle mucche vicine e finalmente ci portiamo verso la Grande Porta, dove tra i pini loricati consumiamo la nostra colazione: una pesca, biscotti e fichi secchi per me, pasta asciutta condita con olio per il mio cane. Dopo esserci dissetati alla Fonte Pittacurc arriviamo a Iannace dove Buck abbaia ad un branco di cavalli... poi incontriamo una nutrita comitiva di turisti, circa trenta ragazzi... "Mica avete paura del cane, dico io?" . "No, assolutamente", dice uno. "Mi sa che è lui che ha paura di voi" dico io, perchè Buck sembra non voler proseguire... Buck, nonostante la mole è un cucciolone timido e ha sempre paura quando vede assembramenti di gente, perciò come era prevedibile si rifuta di procedere assieme ai turisti, e cerca di seguirmi trovando un passaggio alternativo nel bosco. Così aspetto che i ragazzi si allontanino. Poi riprendiamo il sentiero fatto stamane e gradualmente ci portiamo a valle. Abbiamo camminato per ben 12 ore nella foresta, cane e uomo, ognuno con i suoi pensieri e la sua "visione del mondo"...
giovedì 21 luglio 2011
Nella terra dell'orso marsicano
torrente nel bosco presso la Val Fondillo
Serra Gravare sullo sfondo: dalla Val Fondillo
Val Fondillo, pastore abruzzese (non dite mai maremmano i n Abruzzo sennò vi mandano a quel paese!)
ramneti presso il Rifugio di Iorio, sullo sfondo di Coppo del Principe
la zona dei ramneti frequentata dall'orso bruno marsicano, presso Tre Confini
torrente Scerio (Camosciara)
Monte Serrone sullo sfondo
cervo fotografato dalla macchina, in pieno giorno, a Villetta Barrea
Val Fondillo
veduta della Camosciara
tramonto da Tre Confini
sabato 2 luglio 2011
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