mercoledì 1 aprile 2015

Diario - 31 marzo 2015


Ritorno alla via dei lupi - Monte Pollino dal canale nord-est

in ascesa al Monte Pollino lungo il canalone nord-est - foto by Indio
 Avevo percorso in solitaria la magnifica "via dei lupi", lungo il canalone nord-est del Monte Pollino, anni fa. Ho avuto modo di proporla all'amico Maurizio, che si era mostrato subito entusiasta dell'idea. Un'escursione alpinistica, con pendenze intorno ai 50 gradi e anche di più, nel magnifico scenario della Grande Frana. E' interessante questo ambiente anche per le forme d'erosione glaciale. Si nota benissmimo il circo glaciale, la zona di accumulo della neve delimitata su tre lati dalle pareti rocciose e i materiali detritici lasciati dall'erosione dell'antica massa  di ghiaccio in movimento.



Neve marcia oggi, la privamera già si respira nell'aria. Si ode alla partenza il cinguettio di vari uccelli, si riconoscono le cince, il fringuello e il luì piccolo. Fa abbastanza caldo, si sprofonda un po' ma le condizioni della neve sono abbastanza buone. La neve si sta sciogliendo e dobbiamo attraversare un fossato che sembra adesso un torrente.


 Nel bosco incontriamo dei ragazzi che fanno snowboard scendendo fuori pista: un approccio avventuroso e genuino rispetto alle piste affollate con gli impianti di risalita... Procediamo un po' a rilento fino ai Piani, poi andiamo più spediti arrivando all'imbocco della via, nello scenario superbo della Grande Frana.  Si notano i segni di una valanga, avvenuta forse durante le ultime consistenti nevicate.


Ci si leva le ciaspole, si sfodera la piccozza, si indossano i ramponi. Anche qui si sprofonda. Il sole scompare quando ci avviciniamo ai ripidi pendii. Procediamo nella parte in ombra, dove la neve sarà più compatta. In effetti è così, neve compatta, ma non ghiacciata. Riesco, avanzando da primo, a creare dei bei gradini. La stanchezza sembra svanita, procedendo lungo il ripido canalone, l'energia si sprigiona, ci si diverte solamente. E' l'esempio di come si possa fare sul Pollino anche qualcosa di più impegnativo rispetto ad una semplice escursione, scalate su neve facili e praticabili in tutta sicurezza, con le dovute accortezze.



foto di Maurizio Lofiego
 Nell'ultimo tratto la pendenza si fa ancora più ripida, poi ci affacciamo finalmente sulla cresta e ricompare il sole. Sulla cima c'è un vento impetuoso, che riesce quasi a spostarci. Sulla sommità del monte si notano bellissime sculture di neve, modellata dagli elementi in forme bizzarre. Sotto di noi, verso le valli, si apre il classico mare di nubi, ovvero nuvole basse nelle valli e sereno sopra le cime.




Adesso si tratterà di affrontare il vento scendendo lungo la ripida cresta nord-ovest, fino ad arrivare alla bella colonia di loricati e ricongiungerci al sentiero che ci condurrà a Gaudolino... E' un piacere confrontarsi con il vento, sembra che ti lanci una sfida: "vedi se riesci a scendere e a stare in equilibrio senza spostarti o cadere, ti do un assaggio della mia furia", sembra voler dire...





Video della scalata realizzato da Maurizio Lofiego



autoscatto in cima