giovedì 15 maggio 2014

Fosso Iannace in primavera



Lo spettacolo delle Gole di Iannace

Maestoso esemplare di Acero di monte nelle Gole di Iannace

 


Adriano Castelmezzano (GAE Basilicata) mostra le cavità prodotte dal picchio nero

esemplare di acero riccio


lunedì 12 maggio 2014

Diario - 11 maggio 2014

Nel verde primaverile: da Lago Duglia alla Grande Porta con Giorgio Braschi e l'associazione Amici della Montagna Calabria

Lago Fondo

Per questa domenica avevo in mente un' uscita esplorativa in un'area selvaggia del versante lucano, poi  Giorgio Braschi (guida storica del Parco del Pollino),  mi invita ad un'escurione organizzata da ADM Calabria, da lui guidata. Era da mesi che non vedevo il "maestro" Braschi e oggi mi ha fatto piacere ripercorrere assieme a lui i sentieri del Pollino, anche perchè il buon Giorgio è sempre un libro aperto, per la conoscenza dell'ambiente del Pollino e della sua storia.

Giorgio Braschi al centro, con il gruppo ADM Calabria
Ci ritroviamo con il gruppo a Mezzana Salice, poi si parte verso Casa del Conte per raggiungere Lago Duglia. Da qui si prende il sentiero per Lago Fondo/Pietra Castello. Le limpide acque di Lago Fondo ospitano testuggini e tritoni e la superficie è uno  specchio che riflette il verde tutt'attorno. Riesco a vedere un tritone. "Acqua"  e "verde brillante" possono riassumere l'atmosfera di questa escursione.



Tritone comune
Arrivati nei pressi di Pietra Castello gli abeti bianchi del bosco Cugno Ruggeri spuntano nel verde formato dalle tenere foglie dei faggi. Tenere foglie anche quelle dell'acero di lobelius, endemico del sud Italia  e del sorbo degli uccellatori, alberi che si inseriscono nel connubio di loricati, faggi e abeti bianchi di questo luogo spettacolare... Benchè numerosi, si procede silenziosamente nella pace del bosco.


Acero di Lobelius
Sorbo degli uccellatori
A Piano dei Moranesi i pantani verdeggianti fanno da sfondo ai dirupi della Serra di Crispo. Il sentiero che sale in alto tra le rocce verso la Grande Porta  è diventato praticamente un ruscello. Si incontra la tipica neve primaverile, ancora ammucchiata negli anfratti ombrosi del bosco. Qualcuno va a rinfrescarsi alla sorgente del Raganello, l'acqua che scorre andrà ad alimentare uno degli ambienti naturali più integri e selvaggi del Pollino.


Il verde brillante, che sembra farsi strada tra la neve, lo ritroviamo anche salendo su ai Piani: dalla Grande Porta, dopo la visita al compianto pino loricato bruciato, si arriva ai "balconi". I crochi spuntano nei pascoli sgombri dalla neve, la vista spazia sulla vastità selvaggia dei Piani; il verde di primavera è un simbolo di lento risveglio  delle alte quote...



Il gruppo si gode il meritato riposo contemplativo, poi si ritorna sui nostri passi, mentre i colori della foresta muteranno i toni cromatici, per poi spegnersi verso il  lento calare del sole.


Giorgio Braschi e Indio