domenica 3 marzo 2013

Diario - 3 marzo 2013



 Un branco di lupi

 "Il fascino che dà quella presenza misteriosa forse vale più del loro avvistamento... quel fascino che è parte di quel sentimento wilderness di cui parliamo, basato più che sulla certezza e sulla prova scientifica sullo "stupore". Stupore che si ha quando un animale si mostra a te improvvisamente, mentre non ti aspettavi nemmeno di incontrarlo e l'incontro è bello perchè spontaneo. Oppure quando, più spesso, si mostra indirettamente con le tracce del suo passaggio: ed ecco che anche la traccia diventa testimonianza da leggere e interpretare, magari dal significato oscuro, traccia che rimanda anch'essa allo stupore di cui parlavo."
Saverio De Marco
 (tratto da: "Una piccola riflessione", in "Wilderness Documenti" Luglio-Settembre 2012)



 Sarebbe dovuta essere un’escursione come tante altre, al cospetto di magnifici pini loricati e distese innevate, una delle tante e belle escursioni fatte in compagnia, ma l’escursione a Serra della Ciavole di quest’oggi ci ha regalato un incontro indimenticabile. Sono in compagnia dell’amico Vincenzo A. e procediamo con le ciaspole...

Tutto è ancora sepolto dalla neve.  Io son davanti  e apro la pista, Vincenzo mi segue. Dopo aver superato il pendio mi affaccio sul sentiero, adesso leggermente in discesa… La visione di ciò che ho davanti a me resterà per sempre impressa nei ricordi: un branco di tre lupi procede in fila indiana sulla neve, ci incontriamo, loro stanno a circa sette metri di distanza;  sono bellissimi esemplari di lupo appenninico, grossi, con il folto mantello invernale,  di color grigio-marrone. Appena mi vedono fanno subito marcia indietro. Eravamo sotto e i lupi non ci avevano ancora visto... Intanto ho detto a Vincenzo cosa ho visto, sottovoce, lui si affaccia sulla sommità del pendio e può vedere anch’egli i tre lupi davanti a noi che si allontanano nella neve… Arrivati in un punto in cui il sentiero sale, si fermano a guardarci per qualche secondo. Nel mentre ho potuto fare in tutta fretta  un paio di foto, purtroppo poco dettagliate, con i lupi che si vedono lontani nell’intrico dei rami… 
due dei tre lupi avvistati si fermano a guardarci prima di sparire (ritaglio da foto orig.)
lupo nella neve,con i lcaratteristico mantello invernale, visto da dietro (ritaglio da foto orig.)
Tutto è avvenuto nel silenzio più totale, i lupi si sono allontanati in maniera furtiva come dei fantasmi, senza fare il minimo rumore. Ma non dimenticherò mai quello sguardo rivolto a noi per qualche secondo… Non dimenticherò mai questo incontro così ravvicinato con una delle specie del Pollino più significative, simbolo di  quella natura selvaggia che ancora resiste sulle nostre montagne, e che ha forgiato la nostra stessa identità di montanari del Sud (come non ripensare agli aneddoti del mio nonno pastore  sui lupi, o quelli di mio padre cacciatore…).
Poi vado a fotografare il punto in cui i lupi hanno fatto dietrofront e procedendo oltre mi rendo conto che i lupi venivano dai pendii boscosi che ci sovrastano, sulla destra, e stavano scendendo lungo il sentiero appena incrociato.  Vedendoci arrivare son tornati indietro risalendo, come abbiamo in seguito potuto notare, i pendiiinnevati percorsi dal sentiero...
il punto in cui i lupi avvistandoci hanno fatto dietrofront
impronte fresche di lupo
qui si nota la caratteristica impronta della coda lasciata nella neve fresca



 Ritroviamo le tracce fresche ed evidenti proprio quando arriviamo negli spazi aperti del pianoro. Appena si aprono le radure notiamo che il branco si è diviso, uno sembra procedere da solo sulla sinistra e altri due si tengono vicini dirigendosi in direzione della foresta… 

appena fuori dal bosco, nella radura l'andatura di marcia cambia: si notano i due lupi proseguire in parallelo
 Un avvistamento fortunato e che sicuramente capita molto raramente,  a maggior ragione sulla neve e in pieno giorno. 
 Ci dirigiamo verso i Piani. Anche i faggi sono coperti di ghiaccio, come i pini loricati che vediamo in lontananza. Il sole picchia, il cielo è terso. Ci dirigiamo verso l’imbocco classico del sentiero per Serra delle Ciavole. Vincenzo è un po’ stanco e dice che vuole riposarsi, che posso anche andare da solo in cima, mi aspetterà. Vado così da solo, mi arrampico fino alla cima godendo dei magnifici scenari d’alta quota di Serra delle Ciavole. Panorama eccezionale, si mostra in tutta la sua maestosità il Dolcedorme. Ritorno ai Piani dai pendii, facendo qualche foto dei loricati ghiacciati e raggiungo così Vincenzo, che si è sistemato al riparo di una roccia e di un giovane pino loricato. E’ ora di rimetterci in cammino per la strada del ritorno…










 foto by Indio


Tre lupi: arte nativa della costa nord-occidentale