lunedì 29 aprile 2013

In MTB: Anello di Tuppo Gentile

In MTB (30 aprile 2013): Valerie, Serra di Tuppo Gentile, Tre Confini, Timpe di Faferrato, Mezzana Torre

In blu tratti asfaltati, in giallo l'itinerario di sterrato - by Indio
L'itinerario di oggi ha come meta principale i bei pianori di Tuppo Gentile e si snoda tra rimboschimenti di pino nero, la faggeta d'alta quota e pascoli abbandonati invasi dalla vegetazione. Da località Valerie prendo uno sterrato che spunta sulla strada di Tuppo Gentile: porto la bicicletta  apiedi perchè è troppo in salita.


Sbuco così sulla strada sterrata, proveniente dal bivio per Villaneto; il percorso è ideale per la mountain bike e attraversa in questo tratto i rimboschimenti di pino nero. Cominciano a vedersi i primi faggi: faccio un bellissimo avvistamento di un esemplare di Upupa, ma non riesco a fotografarla, vedendomi salta da un albero all'altro. Ci si inoltra poi nella faggeta e si sbuca nei pascoli alti di Tuppo Gentile, nei pressi della sorgente Palladoro... il paesaggio è stupendo, le cime ancora innevate dominano sulle foreste e le valli sottostanti...

Noto anche un gruppo di ciclisti in mountain bike che provengono forse da Acquatremola. Raggiungo località Tre Confini, con il caratteristico bivio. Poi mi inoltro nella faggeta "Manca d'inverno" e incontro due motociclisti.  Lo sterrato diventa una pista forestale molto divertente, con pozzanghere da aggirare e vari saliscendi...
Poco prima di scendere ad Acquatremola prendo un'altra pista forestale, molto accidentata, che va in direzione "Timpa Tauro". Percorso sconsigliabile in salita, per le numerose buche, pietre  e pozzanghere.
 Ogni tanto devo scendere  e proseguire a piedi.


Dalle radure il panorama è sempre dominato dalle cime. Scendo così verso gli ovili diroccati sopra i pascoli di Monte Pelato e arrivo al bivio: a sinistra si scende a Mezzana Salice, a destra uno sterrato ottimo ciclisticamente porta sopra Mezzana Torre.


 Si notano le fioriture della boscaglia di rovi, segno dei pascoli e dei campi abbandonati dall'uomo. Le frazioni stanno sotto di me; tra un po' sbucherò sulla provinciale per tornare a casa.




giovedì 18 aprile 2013

In MTB: Anello di Serra dell'Abete

In MTB (18 aprile 2013): Anello di serra dell'Abete: Mezzana, Visitone, Prastio, Torno, Bivio per Voscari-Visitone

L'itinerario: in blu strade di montagna asfaltate, in giallo lo sterrato che da Visitone scende a Prastio - by Indio
Mi incuriosiva da sempre lo sterrato che da Visitone scende fino a Prastio. Mi incusiosiva anche vedere la frazione di Prastio, che non ricordavo più come fosse (c'ero stato solo da piccolo). Prima del bivio saluto un pastore che ha un bel cane somigliante ad un lupo rosso... Attraverso il gregge: bisogna andare piano altrimenti gli animali si spaventano. Arrivo a Visitone, la bella radura che tutti conoscono, purtroppo un po' deturpato: ne sono u nesempio le "case dei puffi" volute dalla precedente amministrazione del Parco al costo di 600.000 euro e mai utilizzate. Lo sterrato si inoltra nella bellissima faggeta che circonda i pendii di Monte Grattaculo, costeggiando il lato sud-ovest di Serra dell'Abete. Attraverso una bella radura verdeggiante...


Il bosco comincia a rinverdirsi... Ho preferito fare lo sterrato in discesa, ed ho fatto bene, perchè la stradina è ripida e sassosa, ciclisticamente impegnativa quindi. La discesa è divertente, devo aggirare sassi, pozzanghere e torrentelli. Alti faggi si stagliano sul cielo, mentre ogni tanto nel bosco ricompaiono le cime di Grattaculo e Serra del Prete. Scorci di dirupi selvaggi di Serra dell'Abete in lontananza...


 E' una bella traversata, anche se in discesa. E' una follia asfaltare gli sterrati di montagna, si banalizza il bosco e si nega la possibilità di praticare sport come la mountain bike su sterrato o il trekking a piedi. Ci vorrà un bel po' di tempo prima di arrivare alle prime case di Prastio.Una tipica frazione in cui la visione selvaggia delle montagna si integra con la dimensione rurale dei campi e dei pascoli verdeggianti in cui sorgono sparpagliate le casette. A destra si staglia l'imponente Serra dell'Abete. Davvero una delle più belle frazioni di Viggianello... All'inizio dell'asfalto due signore passeggiano... le saluto.

Le ultime case di Prastio, sullo sfondo di Serra dell'Abete  sulla destra



Delle pecore mi guardano perplesse... è raro che vedano gente in bicicletta. Devo fare i conti con tre cagnolini che mi corrono appresso vicino alle gambe, non dandomi tregua. Mi fermo, li accarezzo, ma appena riprendo a pedalare mi corrono appresso..una cagnolina alta come un gatto è velocissima,  ma alla fine la semino. Giungo alle case più in basso, due ragazzini incuriositi in bicicletta chiedono da dove provengo, glielo dico; pensavano fossi un turista. Gli dico da dove sono venuto e che la strada sterrata da Visitone è divertente ma difficile in salita... Saluto i due ragazzini e vado spedito in discesa. C'è voluto tanto tempo per scendere e adesso c'è una lunga salita fino al bivio passando per Torno. Mi restano due ore di luce e devo sbrigarmi, devo cercare di tornare a casa entro le otto (in tutto l'itinerario dura circa 4 ore e mezza)...
Prastio
Torno
 Per il resto niente di che. Oggi è stata una bellissima giornata di primavera, il verde dei prati ha brillato sullo sfondo delle cime ancora innevate...

lunedì 15 aprile 2013

In MTB: Costeggiando il Frido (Cropani, Cornale, Falascoso, sterrato per Mezzana)

 In mountain bike: (15 aprile 2013): San Severino Lucano, Cropani, Cornale, Falascoso, sterrato per Mezzana (Frido)

il percorso di MTB: in giallo lo sterrato, il blu le strade asfaltate - by Indio

 Arrivati a Cropani, prima delle case si prende la stradina che scende a sinistra e che attraversa il torrente Frido, entrando nel Comune di Viggianello. Si attraverano le bellissime frazioncine rurali di Cornale, Falascoso e poi Muscello, tra boschi, campi coltivati e il panorama lontano delle montagne. La salita è abbastanza impegnativa, fino al bivio per Croce Pantana. Arrivato nei pressi di "Ponte Frida" prendo la stradina sterrata che costeggia il torrente a sinistra. Si risale il Frido tra lo scrosciare costante del torrente per sbucare sotto la chiesa di Mezzana Salice..

sabato 6 aprile 2013

Diario - 6 aprile 2013

Serra di Crispo dal versante Est


La montagna non si finisce mai di scoprire. Esiste sempre qualche luogo inedito, anche nelle montagne più conosciute. Tale è Serra di Crispo, la mia montagna preferita, a cui sono legato quasi da una sorta di affetto e tacita "complicità". Con l'escursione in solitaria di oggi ho voluto esplorare meglio il versante est della Serra, che mi ha regalato punti di vista inediti e fatto respirare atmosfere di vera wilderness. Da Piano di San Francesco attraverso il bosco Cugno dell'Acero e mi porto sul sentiero Rueping; prima di arrivare a Pietra Castello mi arrampico sui pendii che sovrastano il sentiero. Mi appaiono i dirupi della cresta nord e più lontani quelli della cima.


Costeggio i piedi della montagna seguendo un canale al limitare del bosco. Massi erratici, alberi monumentali e rocce spaccate e dirupate sui pendii abbelliscono questi luoghi desolati.


Punto in direzione dei loricati abbarbicati sui ripidi pendii innevati. Rifuggendo velleità alpinistiche decido di trovarmi una via semplice e non pericolosa, che faccia a meno di passaggi sulla roccia. Decido di portarmi fuori dal bosco costeggiando i pendii rocciosi, per poter ammirare e fotografare i patriarchi che li popolano. L'inizio della corta  ma intensa ascesa è a ridosso del primo pino che incontro. Levo le ciaspole e mi preparo a scalare con la piccozza.




La neve è profonda e marcia, procedo lentamente. Si sprofonda ma la neve mi tiene agganciato ai pendii. L'ascesa è meno breve e facile di quello che immaginavo. Visti dalla cima, guardando in giù, questi pini non sembrano così maestosi come li vedo adesso, passandoci vicino...





Mentre procedo sui pendii cala la nebbia e l'atmosfera sembra farsi più misteriosa, con i loricati secchi che appaiono come fantasmi rarefatti.



Manca poco al raggiungimento della linea di cresta, vedo sopra le cornici di neve. Ed eccomi sulla somità del giardino. Mangio qualcosa, un autoscatto e poi riparto. Tornerò a casa da tutt'altro versante.
  Ridiscendo lungo la bella dorsale nord-ovest, percorsa tante volte e poi l'abbandono per buttarmi giu nel bosco in direzione di Iannace. Ho un po' di difficoltà quando incontro delle alture rocciose popolate di abeti bianchi. Ogni tanto capita l'immancabile sprofondamento sui ponti di neve. Incontro il fossato, scoperto in qualche punto dalla neve. Ho finito da un bel po' l'acqua e devo bere quella del torrente. L'acqua sa un po' di fogliame. Ed eccomi a Piano Iannace ed eccomi subito dopo scendere lungo il mio sentiero "segreto"..


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Indio - autoscatto