Da Fosso Iannace alla Manfriana
L’escursione è cominciata da Fosso Iannace, percorrendo il sentiero che segue l’imponente gola dove scorre a primavera tumultuoso il torrente omonimo . E’ un bellissimo sentiero, realizzato dalle guide del parco di San Severino Lucano, il quale si può percorrere tutto l’anno, in quanto dei caratteristici ponticelli permettono di aggirare i passi più impervi della gola, procedendo ora sul lato destro ora sul lato sinistro. Il sentiero porta a Piano Iannace, dove arrivo dopo un’ora. L’erba è alta e secca. La giornata è afosa e il sole picchia parecchio. Faccio rifornimento d’acqua alla fonte “Pittacurc” e procedo verso la Piana del Pollino, scendendo per i pascoli dominati dalle rocce di Serra delle Ciavole. Mi dirigo poi verso il Piano di Acquafredda e da qui prendo un sentiero, non ben segnalato a dir la verità, che conduce a passo del Vascello, tra Dolcedorme e Manfriana. E’ uno dei sentieri più belli, che taglia trasversalmente il lato nord-est della montagna. Ad un certo punto il sentiero attravera una zona di pietrisco, piena di macchie di lamponi, con un gruppo di maestosi pini loricati, con le forme modellate dai venti impetuosi. Un pino loricato abbattuto dal fulmine intralcia il sentiero. Me lo ricordo… era alto e slanciato e adesso è a terra, letteralmente spezzato in due. La debole traccia del sentiero si nota appena tra l’erba e le pietre ed in certi tatti è invaso da piccole macchie di faggio. Basterebbe un piccolo lavoro di manutenzione per aggiustarlo e valorizzarlo... anche perché il panorama è bellissimo da qui: di fronte a me si erge la parete della Timpa di San Lorenzo e verso nord-ovest si nota la lunga dorsale della Serra delle Ciavole. A est si vede la lunga cresta della Manfriana che si congiunge alla Timpa del Principe (è stata chiamata la cresta dell’infinito), e sotto di me, l’immensa foresta della Fagosa. Dal Passo del Vascello seguo la cresta rocciosa della Manfriana. Anche da qui si ammira un paesaggio splendido: il Dolcedorme si osserva in tutta la sua maestosità. Sono presenti numerosi pini loricati secchi, aggrappati alle rocce. Verso Mormanno , sulla piccola montagna che lo sovrasta noto i fumi di un incendio. Vedo gli aerei dirigersi verso il mare per rifornirsi di acqua…Con questo caldo il rischio è alto! Al ritorno seguo la strada dell’andata: il percorso è obbligato. Di regola, per un'esursione in tutta calma alla Manfriana converrebe partire dal versante calabrese, nei pressi di Colle Marcione. Comincio ad essere molto stanco, anche perché il sole picchia forte e la borraccia è ormai vuota. Arrivo finalmente alla sorgente del Frido dove posso dissetarmi... mi sembra di rinascere! Ci sono molte mucche che si abbeverano e scambio due chiacchiere con un giovane pastore a cavallo che vedendomi si avvicina. Mi dirigo alla Grande Porta e poi via, comincia la lunga discesa fino a Fosso Iannace!
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