giovedì 11 settembre 2008

Diario - 11 settembre 2008

Polinello fa da sfondo ai ruderi del Convento di Colloreto - foto by Indio sotto: 1. i ruscelletti della Sorgente della Serra 2. la cascata. 3. sotto la cascata 4. Colloreto
"Sii pura e chiara, così che quando ti useremo ci manterrai in salute, e così che tu possa continuare ad esere pulita per noi e per tutti gli esseri viventi." (Corbin Harney, Preghiera all'acqua)
Ritorno a Colloreto: Scala di Gaudolino - Sorgente della Serra - Convento di Colloreto Fu in un'escursione di circa quattro anni fa che andai per la prima volta a Colloreto. Allora ebbi molto da faticare perchè non conoscendo la zona dovetti prima esplorarla bene. Ricordo che sbagliai sentiero prendendo una mulattiera che porta verso Morano e poi dovetti tornare indietro per capire dov'era il sentiero che conduceva ai ruderi del convento. Visto che avevo voglia di fare un'ultima escursione, ma senza toccare le creste o le cime, vista l'opprimente foschia e il caldo di questi torridi giorni, quale migliore idea di un' escursione (l'ultima della "sessione" estiva) in mezzo ai boschi selvaggi della Scala di Gaudolino? La scala di Gaudolino è il sentiero ripido che dal pianoro omonimo conduce, attraverso due diramazioni principali, verso Morano Calabro. Questa mulattiera ha un grande valore storico oltre che naturalistico: rappresentava una delle vie di comunicazioni più importanti tra il Pollino calabro e quello lucano ed era percorsa dai contadini con i loro muli. Mio padre racconta che di notte e su questo ripido sentiero si incontravano spesso branchi di lupi per niente impauriti dall'uomo. I pastori e i contadini di un tempo, l'hanno lasciato a noi escursonisti, come del resto tutti i sentieri del Pollino. La sentieristica del Pollino è un'eredità del lavoro e del sacrificio di queste persone. Quando percorrete un sentiero, vorrei che pensaste per un momento anche a loro, a chi visse e lavorò su queste montagne, in un'epoca in cui alla montagna non era associata alcuna esperienza ludica, o la visione di un luogo in cui contemplare la bellezza della natura, ma solo fatica e sacrificio... Con la mountain bike mi porto fino al Colle Gaudolino. Lascio la bici e comincio a scendere lungo il sentiero della Scala Gaudolino. Il sentiero è molto ripido e rappresenta il valico che separa Monte Pollino e Serra del Prete (detto Vallone di Colloreto). Il sentiero è a tratti scavato nella roccia e di tanto in tanto costeggia il fossato. Devo stare attento a non scivolare perchè c'è parecchio pietrisco. Non ho portato con me le scarpe con la suola in vibram ma quelle da running e la differenza si nota: se il piede non è stabile e fermo in una scarpa robusta si rischia di prendere qualche brutta distorsione. Comincio a vedere i pini loricati aggrappati alle pareti verticali del Pollinello. Piccoli pini crescono in alcuni tratti e il loro profumo inonda la mulattiera. Numerose anche le pigne precipitate giù dai dirupi soprastanti il bosco. Il sentiero ad un certo punto si biforca: andando dritti si arriva, come ricordo, nei pressi di Morano, passando per delle superbe colonie giovani di pino loricato, mentre a destra si continua a costeggiare il fossato. Ci sono due mucchietti di pietre e un segnale su un albero che indicano la deviazione. Prendo la strad a di destra che va a Colloreto. Continuo dritto fino ad arrivare ai ruscelli della bellissima Sorgente della Serra. Abbandono il sentiero e salgo ad ammirare la sorgente da cui sgorga un'acqua limpida e spumeggiante. E' forse la sorgente più bella del Pollino, perchè l'acqua esce direttamente sotto la roccia. Le rocce sottostanti trasudano anch'esse piccoli zampilli d'acqua. Continuo ad andare dritto, seguendo il corso del ruscello originato dalla sorgente, che di tanto in tanto si porta sul sentiero inondandolo. Il bosco di faggio si dirama e cominciano a vedersi i boschetti di leccio. Sono quasi arrivato e fra poco dovrebbe vedersi la spettacolare cascata, situata nei pressi di Colloreto. Arrivo alla bellissima cascata, portandomi fin sotto di essa. Sarà alta circa sei metri e cade giù a picco dalle rocce. Anche qui le rocce trasudano di acqua sorgiva. Tutta la zona è un pullulare di acqua fresca di sorgente. Abbandono la cascata e mi porto di nuovo sul sentiero. Scorgo finalmente i ruderi. Caratteristica di questo bellissimo convento, situato su una rupe ammantata di boschi, è la fontana circolare al centro del cortile, ricavata direttamente dalla roccia. Il convento fu fondato nel 1545 dai monaci Eremitani, seguaci di Sant'Agostino. Ormai abbandonato, nell'ottocento era diventato un covo di briganti e per questo motivo fu bombardato. Lo scenario naturale su cui si situa il convento è superbo: fanno da sfondo i paurosi dirupi delle rocce di Pollinello e i boschi selvaggi di Serra del prete e Timpone di Viggianello. Peccato per l'assordante rumore e lo sfregio paesaggistico causato dall'autostrada, che costeggia proprio le pendici incontaminate delle montagne, dove comincia il regno del pino loricato. Una scelta scellerata, ma all'epoca anche interessata, far passare l'autostrada quasi nel cuore del Pollino: un'eredità del modernismo democristiano della Prima Repubblica... Sulla vecchia fontana consumo la mia frugale colazione e poi mi avvio per la strada del ritorno. Adesso mi aspetta una ripida salita. In effetti non è proprio uno scherzo il percorso da Colloreto a Gaudolino, se si considera che vi sono quasi ottocento metri di dislivello! La salita procede speditamente e noto che sto impiegando lo stesso tempo della discesa. Mi fermo solo a metà percorso per mangiare un altro po' di frutta, mentre osservo divertito uno scoiattolo che scorazza nel bosco, il quale non ha avvertito la mia presenza. Incontro anche due esemplari di Nibbio Reale, rapaci dal portamento maestoso, che svolazzano via dagli alberi quando si accorgono di me. La scarpinata è finita: eccomi finalmente a Gaudolino. Adesso mi aspetta soltanto una lunga e divertente discesa in muontain bike...

4 commenti:

  1. Che bel blog!
    Complimenti.

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  2. grazie astronik.. provvederò a metterti tra i miei link... l'unione fa la forza...

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  3. Mi raccomando, continua a "lavorare" per difendere un posto così unico!

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  4. l'ho fatto a salire fino alla biforcazione (dal lato Morano)
    con lo sherpa Dada
    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=2751802403049&set=a.2751798322947.220891.1497313279&type=3&theater

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