lunedì 14 ottobre 2013

Diario - 14 ottobre 2013

Anello del Monte Forato (Parco regionale delle Alpi Apuane)

 Con gli amici Alessandro e Niccolò, in questa bella domenica di ottobre, ho avuto modo di scoprire altri paesaggi delle Apuane. Questa volta la meta è stata il Monte Forato, noto per una caratteristica formazione geologica ad arco appunto: la sua forma è visibile sia dalla Versilia che dalla Garfagnana e proprio dal Forato il panorama su questi due versanti spazia ampiamente... Partiamo dal paesino di Gallicano, nei pressi della famosa Grotta del Vento: siamo ai piedi della maestosa e selvaggia Pania Secca, che si congiunge alla Pania della Croce con il caratteristico crinale dell' "Uomo Morto". Il sentiero è il numero 6 e risale costeggiando il torrente "Turrite". Passiamo accanto all'imbocco della "tana che urla", una lunga grotta percorsa da un fiume sotterraneo, ovviamente percorribile con tecniche speleologiche. L'ambiente è quello tipico del bosco umido, con i segni della ruralità del passato: incontriamo infatti i castagni, alberi la cui crescita in passato fu favorita dai contadini,  alberi di nocciolo, noce, oltre a ontani, rovere e carpino bianco ecc. Si passa accanto alla "chiesaccia", ovvero ai ruderi una storica Chiesa vicina alla riva del torrente, ora attrezzata con pali di sostegno per non farla franare.


Salendo di quota la vegetazione cambia e si incontrano i primi faggi. Possiamo notare di fronte a noi i dirupi rocciosi del Monte Croce. Si raggiunge località "Foce di Petrosciana" e si continua a seguire la linea rocciosa del crinale. Da qui il panorama si apre a 360 gradi, verso ovest sulla Versilia fino al mare, a nord-est sulla Garfagnana; di fronte a noi si staglia la bellissima forma aguzza del Monte Procinto, che domina le valli boscose.. mi ricorda vagamente la sagoma di una montagna "esotica"...

sullo sfondo il Monte Proncinto, in mezzo, dalla caratteristica forma a "pandoro"
Seguiamo il crinale roccioso che ci porterà all'arco roccioso del Forato. Un po' prima si apre una gola spettacolare che guarda alla base dell'arco e ci si arrampica sul crestone per osservare l'arco. Alcuni escursionsiti si divertono a calarsi dall'arco con la corda. Si va prima sotto l'arco, poi sopra.



La calata sarebbe divertente da provare ma è più spettacolare ciò che sta di fronte a noi: parlo dei versanti rocciosi di Pania della Croce e delle praterie di alta quota di Costa Pulita, sotto la vetta Pania della Croce: i ripidi crestoni sono attraenti per l'escursionsmo impegnativo. I prati montani sono qui frequentati dal muflone, che Alessandro cercherà di scorgere in alto con il suo potente obiettivo. Consumiamo la colazione a ridosso di una "trincea" della Seconda Guerra Mondiale, delle quali qui si trovano le tracce e che rimandano all'uso di questi crinali come "torri"di avvistamento.


Dal Monte Forato ci si porta alla Foce di Valli seguendo gli spettacolari crinali rocciosi di località "La
Grotta".



Verso Foce di Valli incontriamo soprattutto carpini neri, faggi e sorbi montani. Più sotto individuiamo anche, sfogliando la nostra guida, un "corniolo", albero che non conoscevamo e che produce delle bacche rosse, aspre come sapore, usate tradizionalmente, da quel che si dice, dai cinesi per evitare eccessiva sudorazione e... troppa pipì. Il sentiero da qui comincia a scendere e attraversa dei pascoli popolati da bellissimi alberi di ginepro... poi ci rimettiamo nel bosco.



 Sbucheremo dove abbiamo lasciato la macchina, completando l'anello. Lungo il percorso ho incontrato qualche fungo, parecchi commestibili: dai Tricholoma Portentosum alle russule, ai chiodini... ma notiamo anche un bell'esemplare di Amanita Phalloides, il fungo "mortale" per eccellenza.

Nell'ultimo tratto si nota qualche rudere di case contadine abbandonate e ritroviamo i segni dell'antica presenza contadina con i grandi castagni e alberi di noce...  Si passa accanto ad un essiccatoio, struttura tipica della ruralità delle Apuane (la castagna un tempo era un' importante fonte alimentare). Poi si sbuca nei pressi una stradina sterrata, nei pressi della contrada Stefanina, mentre il panorama si è aperto sulle vette maestose illuminate dal sole... vette "sacre", per l'antico popolo degli Apuani, che verso di esse nutrivano
 considerazione e rispetto...


3 commenti:

  1. Magnifiche foto Indio. Veramente grandi inquadrature.
    Jackob Samura

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  2. Paesaggi veramente unici. Il corniolo c'è anche nelle nostre zone, qui lo chiamano "Coi".
    Pino

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