Esistono uomini che hanno un grande sogno nella loro vita e, nonostante le sconfitte, le delusioni e le rinunce e a volte persino le tragedie, lo perseguono con caparbietà (che sfiora la follia) per tutta la loro vita. E' il caso dell'ingegnere Dorrington, che, innamorato del volo e della natura ha l'obiettivo di volare con un piccolo dirigibile su una parte incontaminata della foresta amazzonica, sfiorando la nebbia che avvolge le cime dei suoi maestosi alberi. Dorrington ha fatto già un tentativo una volta, accompagnato dal regista Dieter Place, il cui colmpito era di filmare l'impresa. Il tentativo finisce in tragedia perchè il piccolo dirigibile si sfracella e il regista muore precipitando da un albero tra i cui rami i resti del veivolo erano rimasti impigliati. Il senso di colpa dell'ingegnere per quella tragedia pervade tutto il film...ma non ci si può arrendere, nonostante il rimorso e la sconfitta. Così l'ingegnere ritenta il volo, accompagnato dal grande regista Werner Herzog. Dopo vari tentativi infruttuosi alla fine il volo riesce. "Era come se mi trovassi in paradiso" dice Dorrington "è stato bellissimo, se chiudo gli occhi ancora mi sembra di stare volando". E' un minatore detto Barbarossa , che partecipa alla spedizione, a dare il nome di Diamante Bianco al piccolo dirigibile che vola basso e senza far rumore sulla foresta, un uomo solo e un saggio conoscitore della foresta e dei suoi segreti, come le proprietà officinali di alcune piante. Stupende sono le immagini del film, come quelle dell'altissima cascata, su cui si gettano roteando centinaia di migliaia di rondoni. Dietro di essa si nasconde una caverna nella quale questi uccelli fanno il loro nido, che rappresenta il loro inviolabile regno segreto. Bellissime le immagini degli stormi di rondoni che volano intorno alla cascata e quelle riprese dal dirigibile... una foresta immensa... le nuvole che la avvolgono e che diradandosi lasciano intravedere le cime maestose degli enormi alberi. "Sembrava di essere in paradiso" dice Dorrington, un paradiso reale, presente qui sulla terra, e che le forze cieche dell'economia di mercato stanno distruggendo, giorno dopo giorno, lentamente ma inesorabilmente... Senza luoghi così suggestivi non si potranno nemmeno aver sogni come quello dell'ingegnere Dorrington, e senza sogni che ci elevino dalle miserie della vita quotidiana, la vita appare molto più banale e insensata...