Il sentiero delle "Pietre Tonanti" (escursione con G. Braschi)
E' sempre bello poter fare un'escursione assieme al maestro Braschi, e così non mi son lasciato sfuggire quella organizzata dal comune di San Severino Lucano al nuovo sentiero delle "Pietre Tonanti".
Si tratta del ripristino di sentieri di pescatori che portano alle rive di un tratto del torrente Frida, molto suggestivo e selvaggio, presso bosco Magnano, partendo da località "Taverna". Braschi è un libro vivente per le sconfinate conoscenze naturalistiche delle montagne del Pollino ed è sempre interessante seguirlo nelle sue (poche purtroppo) escursioni guidate. Vengo con due miei amici, marito e moglie, e ci uniamo al resto del gruppo formato da famiglie, con parecchi bambini e qualche signore più anziano al seguito. Notiamo subito un rapace notturno che dorme appollaiato su un ramo. Si accorge di noi alla fine e vola via. Dovrebbe trattarsi di un allocco: controllo sul mio manualetto di birdwatching e mi rendo conto che proprio di questa specie si tratta. Braschi ci porta alla scoperta del bosco spiegandoci le caratteristiche delle varie specie vegetali; per esempio parlandoci dell'uso storico dell'Erica, che veniva utilizzata per le pipe, o dell'impatto del vischio, pianta parassita, testimoniabile dalle grosse palle di legno che si formano a causa sua sui rami dei cerri.
Il sentiero delle pietre tonanti è un percorso adatto a famiglie e facilmente accessibile: ma contemporaneamente permette di avvicinarsi a visioni maestose di natura selvaggia. Ce ne accorgiamo subito quando scendiamo alle rive del torrente Frida, il cui corso è qui ingombro di massi enormi, da cui scendono delle belle cascatelle. Questo tratto di riva era ingombro di rovi che nascondevano lo spettacolo a cui possiamo ora assistere, per cui è stato necessario tagliare i rovi e sarà sempre necessaria un po' di manutenzione perchè i rovi, con la scomparsa del pascolo, invadono qualsiasi tratto di torrente; l'altra riva è invece completamente selvaggia e impraticabile.
L'intento del buon Giorno è sempre quello di mostrare gli spettacoli della natura senza però deturparla, con sentieri non invadenti (e del resto già esistenti in passato) ma allo stesso tempo resistenti del tempo. Questo tratto del Frida d'inverno è spesso invaso dalla piena, per cui il sentierino estivo che si snoda lungo la riva è sommerso dall'acqua e perciò Giorgio ha creato una variante invernale, che valica due rocce che lui vorrebbe chiamare "sentiero delle teste dei briganti". Con Giorgio discutiamo della possibile istituzione, impegnando l'AIW, di un' Area Wilderness delle Gole del Frida di Magnano, a partire dall'area ricadente nel comune di San Severino Lucano... che comprenda, a parte questo breve tratto di facile accesso, il restante corso del fiume, che è completamente selvaggio e praticabile solo con attività di torrentismo. E' una bella idea!
C'è un signore anziano nel gruppo che agilmente e senza bastone saltella tra i massi e sembra felicissimo di quello che sta osservando. La natura selvaggia è un bisogno che tutti hanno e può riempire di gioia i cuori dei vecchi come dei bambini... l'importante è viverla con naturalità e semplicità... Dopo le teste dei briganti c'è il posto che più mi ha colpito delle "pietre tonanti", una di quelle visioni capaci di commuoverti... degli alberi caduti e marcescenti, vegetazione lussureggiante, un ampio letto del torrente con delle belle pozze d'acqua, dei massi enormi, uno dei quali ha forma di una "tartaruga". Anche l'arzillo e anziano signore va ad osservare lo spettacolo, con le sue sottili scarpine di pelle, indifferente alle pietre e al terreno accidentato...
Gorgio, mi ha parlato ieri entusiasta di questo luogo incantevole in via di manutenzione e pulizia dai rovi e le tue foto ne danno un'idea.
RispondiEliminaTuttavia, dopo quello che vedo sistematicamente al Magnano (ed in tutti i posti facilmente raggiungibili) con "turisti" sempre meno educati, mi dispiacerebbe vederlo deturpato e dubito sempre un po' di queste "aperture"
Speriamo in bene ...
P.
Condivido anch'io quello che dici, ma non l'ho voluto dire, sia per spirito d'ottimismo e sia perchè sennò dicono che faccio sempre polemiche... Purtroppo c'è sempre questa contraddizione: se un posto è inaccessibile nessuno lo vede e nemmeno ci si rende conto dell'importanza degli scenari naturali; quando diventa accessibile, se non è impervio allora rischia tutti i danni del turismo di massa: dove sta la soluzione? Non è pronta ma penso si debba pensare principalmente ai controlli: l'afflusso turistico c'è a luglio e ad agosto, basta lavorare in questi mesi con attività di controllo e raccolta di rifiuti e già sarebbe una cosa... poi nelle altre stagioni il torrente con sparuti turisti e le piene spaventose si difende di sicuro da solo... Comunque l'area accessibile non è particolarmente ampia...Il resto del fiume riserviamolo a qualche sparuto pescatore e "torrentista"...
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