venerdì 16 marzo 2012

Diario - 16 marzo 2012


Monte Pollino: tra i canali e le rocce della dorsale ovest

L'ambiente aspro e selvaggio delle rupi del Monte Pollino, foto by Indio; sotto: 1. un passaggio delicato; 2.canalone sud-ovest: pini loricati a strapinbo; 3. autoritratto... del mio scarpone!

L'idea oggi era di fare una variante del canale sud-ovest del Monte Pollino (qualcuno lo ha chiamato "canale nascosto"). Mi avvio verso Gaudolino. La neve è compatta, ghiacciata... ma già è una neve primaverile, sporca.
Nulla in confronto allo splendore di gennaio e febbraio. Incontro un escursionista, gli dico cosa avrei intenzione di fare, dice che mi seguirebbe pure ma non ha la piccozza. Lui si avvia verso il percorso classico per arrivare in cima mentre io mi dirigo nel bosco in direzione dell'imbocco del canalone. Metto subito i ramponi. Ho rispolverato dei vecchi scarponi da alpinismo della Asolo, con lo scafo in plastica: per il trekking sono assolutamente da sconsigliare, ma sui pendii ripidi e ghiacciati sono molto affidabili, per la loro rigidità.  Dopo la salita nel bosco (sempre un po' noiosa) sbuco tra le rocce: sono i primi contrafforti rocciosi della dorsale ovest. Sono andato troppo a destra, forse... cerco di rendermi conto della situazione. A questo punto cambio obiettivo. Mi arrampico un po' sui ripidi pendii ghiacciati ma vedo che sopra di me c'è solo roccia e neve e non mi sento sicuro. L'ambiente è aspro, selvaggio, con pini loricati aggrappati ai dirupi.. sono scorci inediti per me. Poi vedo sotto di me un appetitoso canalino da scalare, ripido, ma che dovrebbe condurre facilmente alla linea della cresta ovest.
C'è anche un passaggio molto delicato, su una roccia, ma superato quello arrivare sulla linea di cresta è presto fatto. Poi affacciandomi scopro un altro canalino, che più sotto non si vedeva... faccio un'altra "scalatina" nell'ultimo tratto e poi continuo in direzione della cima. Il vento, arrivato sopra, è impetuoso... e gelido, nonostante la giornata appaia tranquilla. Decido di ritornare scendendo per bellissimo  il canalone sud-ovest. Arrivato al limitare del bosco ho la sensazione che qualcosa sia cambiato rispetto ad un anno fa... c'è molta più "visibilità", sarà la neve abbondante che ha sommerso e piegato i piccoli faggi... posso ammirare i contrafforti rocciosi del Monte Pollino, più verso nord-ovest dove noto altri canalini ripidissimi che potrebbero essere scalati, ma non senza pericoli e difficoltà. Un ambiente naturale davvero maestoso...




2 commenti:

  1. Ieri ho fatto Pollinya e ho notato in cresta le tracce che scendevano dal sud-ovest.Eri tu il "colpevole".Comunque paesaggio grandioso.
    Un abbraccio

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  2. Eilà.. era il fantasma dell'Indio, visto? Non ci siamo beccati per un soffio... ero intenzionato anch'io a venire sabato, ma non avendo disponibilità di mezzo ho dovuto anticipare. Ciao e alla prossima!
    Indio

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