chiacchierata col "maestro" - foto by Carmela De Marco
Il sentiero dei giardini rocciosi
Oggi ho avuto l’occasione di compiere un’escursione assieme a Giorgio Braschi, mia sorella ed altri amici, ritornando in uno dei luoghi del Pollino a me più cari, ovvero Timpa della Madonna di Pollino. Proprio sotto la direzione di Braschi è stato è stato realizzato un bellissimo sentiero, che si snoda lungo la panoramica cresta della Timpa della Madonna. Un’escursione con Braschi è entusiasmante, per la profonda conoscenza che egli ha del territorio, per le cognizioni geologiche, naturalistiche e storiche. E’ un legame profondo, quasi simbiotico quello di Braschi con il Pollino, legame di intenso amore per questa terra, che lo ha portato a diventare prima il principale poniere dell’escursionismo nel Pollino e poi uno dei primi promotori della salvaguardia ambientale delle nostre bellissime montagne. Con le foto stupende delle cartoline e dei suoi libri e con la descrizione minuziosa di decine e decine di itinerari egli ha saputo comunicare ai giovani la consapevolezza degli immensi tesori che rivelano le nostre montagne che noi, gente del posto vissuta qui per generazioni e abituata a vedere da sempre certi paesaggi, quasi ignoravamo… Braschi è diventato così il nostro "maestro". L’itinerario dell’escursione ha previsto la discesa al Fosso Iannace, verso Piano del Cerro. Questo tratto di Fosso Iannace è popolato da faggi secolari enormi, con rocce mastodontiche, attrezzate anche per l’arrampicata. L’ambiente è suggestivo e selvaggio. Siamo andati poi al Piano del Cerro, dove Braschi, che sa vita morte e miracoli del nostro territorio, ci fa notare delle strane pietre vuote all’interno, quasi come dei gusci, di cui (ahimè) non ricordo il nome. Le mie nozioni di geologia equivalgono purtroppo a zero… Ci dirigiamo salendo verso Pietra Iaccata; qui un’insenatura spezza in due bastioni rocciosi la cresta della timpa, formando una specie di gola. Ci dirigiamo così verso il sentiero realizzato da Braschi. La luce rossastra del tramonto illumina i boschi e le rocce del paesaggio. La cresta è un continuo “belvedere”. Guardando a sinistra, il giardino degli dei domina la foresta, da cui spuntano imponenti le cime degli abeti bianchi; a destra la Serra dell’Abete e gli estesi pascoli… di fronte abbiamo la solenne Serra del Prete, ammantata di neve. Il “sentiero dei giardini rocciosi” si snoda attraverso rocce popolate da una vegetazione ricca, che annovera faggi, lecci, cerri e altri alberi ancora. Arriviamo alla cima, sotto la bruttissima statua di un cristo, fatta realizzare illecitamente e in barba ad ogni minimo senso di rispetto per l’ambiente. Non è che uno dei tanti obbrobri presenti sul Pollino. Così, tra una chiacchierata e l’altra, giungiamo al santuario. La vecchia rotonda, coi lavori di ristrutturazione, è stata levata… con grande rispetto per la memoria storica dei pellegrini! Ma a parte questa mancanza i rifugi sono realizzati con criterio, soprattutto quello a sinistra della chiesa. Continuiamo la nostra chiacchierata, mentre le ombre della sera calano lentamente e le sagome degli alberi si proiettano scuri nella luce rossa del cielo, dirigendoci verso il parcheggio vicino Fosso Iannace…
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RispondiEliminaThank you
Sono d'accordo con te, per le parole dedicate al "maestro" Braschi.biagio.
RispondiEliminahttp://naturalmentepollino.wordpress.com
è un maestro...perchè il suo più grande merito è l'averci fatto intravedere orizzonti nuovi, che lui è stato il primo a scoprire...
RispondiEliminaBrashi è un mito.Devo la mia passione proprio a lui.Mi manca soltanto di averlo conosciuto di persona,ma ci sarà l'occasione.
RispondiEliminaUn favore:non è che potresti inviarmi una cartina con il percorso?
Ti ringrazio
Master
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