martedì 5 agosto 2008

Diario 26 - 27 luglio 2008

l'alba di un nuovo giorno - foto by Indio
"Abbiamo paura della notte perchè siamo cresciuti protetti da quattro mura imbiancate.
Col tempo abbiamo perso la naturalità, l'antico istinto di viandanti notturni"
Mauro Corona
Lo spirito della notte
Era da tempo che volevo fare un’escursione notturna. L’amico Vincenzo mi è venuto incontro e così sabato sera, colti da una febbre un po’ diversa da quella della discoteca, ci siamo inoltrati nella foresta, avvolta dall’oscurità. Si può dire che il buio sia un archetipo della condizione umana e che riscoprire il contatto con l’oscurità nella natura selvaggia diventa un’esperienza da provare. Ci dirigiamo da Acquatremola verso la strada forestale che porta a Piano Iannace. Procediamo ovviamente con le nostre lampade frontali. Nel bosco regna un’assoluta sensazione di calma; qualche pipistrello dei boschi ci sfiora i capelli e di tanto in tanto sentiamo il mormorio degli uccelli appollaiati sugli alberi, svegliati dalle nostre luci e dalle nostre voci. E’ bene sempre non schiamazzare nei boschi, procedendo in silenzio per non disturbare né spaventare gli animali. La foresta è casa loro, non nostra: sono essi a vivere qui, non noi. Sentiamo anche il richiamo inconfondibile del gufo reale e poi quello della civetta. Nel cielo si notano migliaia di stelle e la nebbia luminosa delle galassie lontane, che è difficile vedere nei paesi a causa dell’inquinamento luminoso. Sembra che il tempo si sia fermato: procediamo infatti molto velocemente. L’obiettivo era di arrivare al Piano di Toscano per le quattro circa e aspettare l’alba. Ma alle due siamo già arrivati. Non abbiamo né tenda né sacchi a pelo, così accendiamo un fuocherello per non soffrire troppo il freddo. L’intenzione è quella di fotografare i pini loricati alla prime luci dell’alba, verso le cinque. Accucciati davanti al fuoco cerchiamo di dormire un po’, ripercorrendo un’abitudine che un tempo era propria dei nostri nonni e bisnonni, tutti pastori e contadini. Alle cinque mi alzo, un po’ infreddolito, e vado a fotografare i soprastanti pini loricati all’alba, mentre il sole lontano comincia a spuntare all’orizzonte. Vincenzo dorme beato intanto vicino al fuoco… Alle sette e mezza sgomberiamo il campo e “attacchiamo” Serra delle Ciavole, arrampicandoci sulle rocce sovrastanti la Grande Porta. L’intenzione è percorrere la serra integralmente, fino al Piano di Acquafredda. Serra delle Ciavole è uno spettacolo continuo, per i suoi numerosi pini loricati monumentali, alcuni secchi e bianchi come fantasmi, altri devastati o modellati dalla furia degli elementi, colpiti dai fulmini o accasciati a terra per la forza dei venti. Un vero anfiteato della natura nel suo stato primigenio… Ad un certo punto si arriva poi alle praterie nei pressi della vetta, ancora colorate da tipiche e numerose specie di piante e fiori (ho notato il piccolo garofano selvatico ad esempio). Sotto la cima si può dire che la serra si divide in due crinali; quello più lungo si allunga nel bosco fino alla fine del Piano di Acquafredda. Qui c’è quello che è stato chiamato il cimitero dei pini loricati, per la presenza massiccia di pini “scheletrici”, che restano in piedi per decenni e decenni nonostante siano secchi ormai da molto tempo. Procediamo sul crinale di destra, popolato da vegeti esemplari maestosi di pino, attraversando una parte coperta dal bosco di faggio. Arrivati nei pressi della fonte del Piano di Acquafredda prendiamo il sentiero che ci porterà ai piani di Pollino, mentre nuvole scure si aggirano sul Dolcedorme e cominciano a sentirsi tuoni minacciosi… Il temporale arriva quando siamo nel bosco. Ma gli alberi ci riparano dalla pioggia per cui non ci bagniamo. Quando il tempo è brutto la foresta assume un aspetto ancora più misterioso e affascinante; diventa scura, sembra impenetrabile… Procediamo speditamente e alla fine siamo così nei pressi di Acquatremola…

5 commenti:

  1. Le notturne hanno un fascino del tutto particolare.Spero di farne qualcuna anch'io in questo periodo.

    n.b. Ho cambiato casa,puoi venirmi a trovare su
    www.pollinofantastico.blogspot.com
    ciao a presto master

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  2. "Tuttavia, per esperienza, ho visto che in un oggetto naturale anche il povero misantropo e l'uomo più malinconico possono trovare la più dolce tenera e incoraggiante compagnia.
    Non ci può essere nessuna oscura malinconia per chi vive in mezzo alla Natura ed ai suoi sensi sereni."
    HENRY D. THOREAU

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  3. ciao ciao master... ok.. aggiornerò il tuo link..

    bellissima citazione di thoreau compagno Vincenzo! A presto metterò altre foto... non ho l'adsl ed è un casino caricarle...ci vediamo per il prossimo trkking delirante!

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  4. Le tue parole sono riuscite a trasmettermi l' emozione che hai avvertito nel percorrere di notte il bosco..ma sicuramente non del tutto.
    Io trovo piacere in alcuni luoghi boscosi già quando passo in macchina, da figurarsi frequentarli a piedi.

    Complimenti per la descrizione.

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  5. grazie! beh, forse allora sono un buon comunicatore... meglio così!
    un caro saluto...

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